Il parallelismo tra Donna e Natura

In uno studio dell’ Università di California a Berkeley viene messo in risalto un parallelismo esistente, nell’ambito delle diverse culture e dei diversi periodi storici della cultura occidentale, tra l’atteggiamento della società nei confronti della natura e quello nei confronti della donna.
La terra è sempre stata madre, così come il cielo è stato considerato padre: natura donna e cultura uomo, archetipicamente parlando. Ogni qualvolta era in auge una civiltà in cui le donne erano rispettate e valorizzate, vi era anche un rapporto corrispondente nei confronti della natura. Si può fare l’esempio dell’antica Grecia, del rinascimento, dei nativi americani. Quando invece prende il sopravvento un atteggiamento maschilista, che nega il valore della cultura femminile e l’importanza delle facoltà che le sono più congeniali – l’espressione del sentimento, l’intuizione, la ricerca della sintesi, la spiritualità – contemporaneamente viene assunto nei confronti dell’ambiente naturale un comportamento aggressivo, utilitaristico, di sfruttamento senza remore.
La donna è più legata alla terra e alla comprensione dei suoi ritmi e dei suoi cicli, essendo anch’essa progenitrice, il suo corpo le insegna a comprendere e accompagnare i processi della natura e questo la rende naturalmente orientata all’accoglienza. Per millenni, come gli studi sui miti prepatriarcali hanno rivelato, il femminile è stato l’archetipo dominante dell’esistenza umana e la donna è diventata depositaria di conoscenze legate all’arte della guarigione e della connessione con il divino, sciamana e sacerdotessa.

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