Indagini Diagnostiche Maschili

Spermiogramma e Capacitazione del Liquido Seminale

Con l’esame del liquido seminale (o spermiogramma) è possibile valutare le principali caratteristiche dell’eiaculato, valutando le proprietà chimico-fisiche (volume, pH, fluidificazione e viscosità), e le principali caratteristiche:concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi presenti nel campione; tali parametri vengono poi confrontati con gli standard di normospermia proposti ed approvati dal WHO (World Health Organization). A seguito dell’esito dello spermiogramma , insieme alla valutazione dell’infertilità femminile , si teciderà quale tecnica utilizzare per la cura dell’infertilità.


Spermiocoltura

La Spermiocoltura è l’esame microbiologico del liquido seminale sul quale si può eventualmente eseguire l’ antibiogramma,.
Lo scopo della spermio coltura è quello di valutare la presenza qualitativa e quantitativa delle principali popolazioni di microorganismi (batteri e miceti) ed impostare la terapia medica adeguata.


Dosaggi Ormonali

Dosaggi degli ormoni luteinizzante (LH), follicolo-stimolante (FSH), prolattina (PRL) e testosterone (T), i cui alterati livelli possono influire sul processo di produzione degli spermatozoi.


Ecografia Prostatica

Ecografia prostatica è l’indagine di elezione nello studio della prostata. Le componenti anatomiche ghiandolari sono perfetta-mente delineate dalle sonde transrettali che, grazie all’ele-vata frequenza e alla vicinanza all’area di interesse, pos-seggono una risoluzione spaziale assai elevata. L’ecografia prostatica con sonda transrettale ha il vantaggio di una migliore rappresentazione morfologica della prostata, consentendo l’immediato apprezzamento di asim-metrie, specie a livello della porzione periferica. Il limite di questa tecnica è nella definizione non sufficientemente pre-cisa dei rapporti della base prostatica con l’impianto delle vescicole seminali e con il pavimento vescicale. La sonda lineare meglio si presta a questo tipo di valutazioni; inoltre ha il vantaggio di un possibile impiego nello studio dinamico della minzione, relativamente alla regione del collo vescicale e alla porzione craniale dell’uretra. Nell’ipertrofia benigna, la porzione centrale della ghiandola è sede dell’adenoma, la cui ecogenicità è in genere medio-bassa. Nel contesto dell’adenoma vi possono essere disomogeneità strutturali in relazione ad addensamenti calcolosi o zone di necrosi e scleroialinosi. La porzione periferica della ghiandola risulta compressa dalla massa adenomatosa, ma non direttamente interessata. L’ecografia prostatica può essere eseguita per via trans rettale o sovra pubica, ma sicuramente lo studio combinato permette una valutazione più corretta dell’organo e di evnetuali alterazioni, oltre a permettere anche l’identificazione di patologie vescicali. Eseguita in fase postminzionale, grazie a programmi computerizzati dell’apparecchiatura ecografica, è possibile calcolare direttamente, e con buona approssimazione, l’entità del volume urinario residuo. Ai fini dell’infertilità lo studio della prostata è importante poiché essa arricchisce il liquido seminale di importanti componenti L’ecografia prostatica , naturalmente, riveste un’importanza particolare nella diagnosi del carcinoma prostatico. Il carcinoma prostatico prende origine, nella grande maggioranza dei casi, dalla regione periferica della ghiandola; la sua ecogenicità è in genere medio-bas-sa nei tumori di piccole dimensioni, mentre nelle infiltrazioni ghiandolari diffuse si assiste a un incremento del segnale, con aspetto disomogeneo. La sensibilità dell’Ecografia prostatica nel rilevare il nodulo neoplastico è assai elevata, tanto che è di comune riscontro il carcinoma di piccole dimensioni, inferiore al centrimetro, spesso clinicamente non apprezzabile. Una volta individuato un nodulo prostatico è possibile procedere alla biopsia sotto guida sempre ecografica. L’ecografia è inoltre importante nella stadiazione locale del carcinoma prostatico, in quanto può riconoscere i segni di una diffusione extraghiandolare della neoplasia con interessamento del tessuto periprostatico, delle vescichette seminali e del pavimento vescicale.un’esame di recentissima introduzione che viene eseguito nel Centro PRAXI PROVITA e Praxis ds è rappresentato dal PCA3 (Prostate CAncer gene 3). E’ un’ indagine genetica che permette di identificare precocemente i soggetti a rischio di sviluppare il carcinoma della prostata, che viene eseguita solo nei nostri laboratori Praximedica ( che offrono il service ad altri importanti laboratori) e in qualche ospedale romano. Il PCA3, contrariamente al PSA, è specifico per il cancro della prostata. Questo significa che è prodotto unicamente dalle cellule di tumore prostatico e non è influenzato dalle dimensioni della prostata.


Ecodoppler Scrotale

L’Eco-color Doppler testicolare è la metodica non invasiva d’eccellenza per la diagnosi del varicocele (una dilatazione dei vasi che drenano il sangue dal testicolo verso il cuore) anche di modesta entità. L’esame viene condotto con una sonda ad alta frequenza ricoperta di uno strato di gel che viene poggiata allo scroto in posizione eretta e supina. L’Eco-color Doppler permette l’identificazione di malattie vascolari, sia arteriose che venose visualizzando graficamente il movimento del sangue nei vasi sanguigni, la forma dei vasi stessi, le loro eventuali alterazioni e piccole lesioni delle pareti vascolari.


Agoaspirato e Biopsia Testicolare

Consigliabile nei casi in cui lo spermiogramma (o un successivo trattamento di centrifugazione su gradiente discontinuo) non sia in grado di rilevare la presenza di spermatozoi nell’eiaculato. Questa metodica permette di isolare minime frazioni tissutali direttamente dai vari distretti testicolari (polo superiore, medio, inferiore ed epididimo), e di analizzarli approfonditamente e compiutamente per rilevare la presenza di spermatozoi e quindi confermare o meno un eventuale esito di azoospermia.


IBT

Immunobead test (IBT) ed altri test immunologici, miranti ad accertare la eventuale presenza di anticorpi adesi alla superficie degli spermatozoi che possono potenzialmente interferire con il trasporto di queste cellule attraverso le vie genitali femminili o con il processo di fertilizzazione. Nella donna, anticorpi anti-spermatozoo possono essere rinvenuti anche nelle secrezioni delle vie genitali (ad esempio nel muco cervicale) e nel sangue.


Integrità del DNA spermatico (tunel assay)

La scoperta di casi di infertilità maschile causati da anomalie nell’organizzazione della cromatina ha portato alla ribalta nuove problematiche. Infatti, spermatozoi con normali parametri tradizionali ma con anomalie a livello genomico (frammentazione del DNA), in natura difficilmente sono in grado di determinare un concepimento.
Per tali ragioni avere a disposizione un esame capace di indagare la causa della sterilità maschile testando l’integrità genomica appare ormai indispensabile per valutare la reale qualità del seme.
In particolare la metodica che viene impiegata per la valutazione dell’entità di danno a carico del DNA della popolazione nemaspermica è rappresentata dal TUNEL ASSAY. Tale metodica rappresenta una tecnica diretta di rilevazione di danno al DNA nucleare ed è in grado di evidenziare e quantificare, nell’ambito della popolazione complessiva di spermatozoi presenti nel seme, quelli caratterizzati dalla presenza di DNA frammentato.
Il risultato di tale test, affiancato alle indicazioni che emergono dallo spermiogramma, oltre a fornire informazioni sull’entità del danno al DNA degli spermatozoi, può contribuire a scoprire le reali cause di subfertilità e infertilità maschile, con lo scopo di proporre mirati protocolli terapeutici d’intervento.


F.I.S.H. TEST o Valutazione dell’assetto cromosomico nemaspermico

Test eseguito mediante metodica F.I.S.H. (Fluorescence In-Situ Hybridization). Lo scopo di tale analisi è quello di stimare la percentuale di spermatozoi recanti anomalie numeriche (aneuploidie e diploidie) per i cromosomi 13, 18, 21, X e Y, nell’ambito della popolazione nemaspermica. Per aneuploidia si intende una condizione per la quale la cellula spermatica non possiede più il corretto numero di 23 cromosomi (assetto aploide) e si verifica pertanto una condizione di disomia (23 cromosomi + 1) o di nullisomia (23 cromosomi – 1), mentre con diploidia si indica la presenza di due coppie di tutti i cromosomi analizzati. La valutazione viene eseguita in microscopia a fluorescenza, utilizzando sonde di DNA specifiche per i cromosomi 13,18, 21, X e Y, in quanto nel caso dei cromosomi 13, 18, 21, le rispettive trisomie sono tra le possibili anomalie cromosomiche numeriche che si riscontrano nelle progenie (dopo ICSI) e sono compatibili con la sopravvivenza. Per quanto riguarda invece i cromosomi sessuali X e Y, sono tra quelli che riportano le frequenze più elevate di aneuploidia in pazienti infertili e, di conseguenza, sono quelli più a rischio di trasmissione nelle progenie.
L’affiancamento del risultato di tale analisi alle informazioni fornite dal normale spermiogramma consente, inoltre, di fornire importanti informazioni relative alla causa dell’alterata fertilità dello stesso e, di conseguenza, all’eventuale terapia cui sottoporre il paziente.

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