Cause femminili

L’infertilità femminile, responsabile del 35-40% dell’infertilità di coppia, può dipendere da diverse cause:

  • alterazioni ormonali
  • alterazioni tubariche
  • patologie uterine
  • età della paziente
  • malattie sistemiche o genetiche

Fattore tubarico

Anomalie della morfologia e della funzionalità delle tube di Falloppio. Le tube, infatti, sono gli organi che consentono l’incontro tra i gameti femminili e maschili; per fare ciò è necessaria la pervietà  delle tube, l’integrità e la funzionalità della mucosa tubarica e del suo apparato muscolare per garantirne l’attività contrattile.
Le cause più frequenti di danno tubarico sono le infezioni pelviche (PID); il microorganismo più frequente e pericoloso è la Chlamydia, batterio a trasmissione sessuale con un marcato tropismo tubarico. Altre cause possono essere esiti di interventi chirurgici addominali, l’endometriosi forme congenite di malformazioni associate spesso anche a malformazioni dell’utero, le pregresse gravidanze turariche.


Fattore ormonale

L’età fertile della donna è caratterizzata da fluttuazioni ormonali periodiche che regolano il ciclo mestruale e conseguentemente la fertilità. Ogni mese infatti si deve verificare la crescita e la selezione di un follicolo ovarico con l’ovulazione che avviene tra il 12° e il 14° giorno indotta da adeguati livelli ormonali. La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), i disordini tiroidei o una ridotta riserva ovarica possono causare alterazioni del ciclo mestruale fino ad arrivare a quadri di anovulazione (assenza di ovulazione).


Fattore uterino

Alterazioni strutturali dell’utero che interferiscono con la capacità procreativa. Le malformazioni congenite (utero setto, bicorne o subsetti uterini) o acquisite (polipi, miomi, sinechie) possono ostacolare il concepimento o essere responsabili di aborti più o meno precoci in quanto causano alterazioni della cavità uterina.


Malattie sistemiche e autoimmuni

Cause ipotalamiche-ipofisarie  (Sindrome di Kallmann, iperprolattinemia, ipopituitarismo, Sindrome di Cushing) diabete mellito, disordini della tiroide, malattie delle ghiandole surrenali, malattie epatiche o renali.


Fattori ambientali

Anche l’esposizione a sostanze tossiche quali pesticidi dell’agricoltura, solventi presenti in vernici, esposizione a metalli pesanti (mercurio, arsenico, piombo, cadmio etc.), a radiazioni e temperatura elevata possono essere pericolosi per la fertilità. I farmaci pericolosi per la fertilità sono i chemioterapici, gli immunodepressori e gli antidepressivi.


Stile di vita

Un effetto dannoso sulla fertilità è stato documentato anche con l’assunzione di sostanze stupefacenti, di fumo ed alcol, diete incongrue, stress, anoressia o eccesso ponderale.


Fattore età

La capacità riproduttiva della coppia subisce un declino con l’avanzare dell’età e particolare importanza riveste l’età femminile in quanto la donna nasce con un patrimonio follicolare determinato che va incontro progressivamente ad esaurimento. La fertilità della donna subisce un primo calo significativo, anche se graduale, già intorno ai 32 anni e un secondo più rapido declino dopo i 37 anni, fino ad essere prossimo allo zero negli anni che precedono la menopausa. Questa caratteristica da un lato limita il tempo utile alla procreazione e dall’altro spiega l’aumentata incidenza di aborti spontanei del primo trimestre all’aumentare dell’età perché diminuisce anche la qualità degli ovociti.


Fattore meccanico

In alcuni casi può derivare dall’impossibilità di avere rapporti sessuali per vaginismo, disturbo sessuale che si manifesta a livello fisico-psico-somatico rendendo difficoltosi i rapporti sessuali.

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